A Vicenza non sarà il popolo dei vicentini che non vogliono una caserma di fianco ad un areoporto a manifestare. Sono il "popolo della pace", come si vogliono chiamare, ovvero il popolo degli antiamericanisti. Le ragioni che guidano la protesta non sono di sicuro di tipo ambientale, perchè devono spiegarci come una caserma inquini, neanche di tipo urbanistico, visto che tutte le spese per le infrastrutture in più saranno sostenute dal Dipartimento della Difesa americano, tantomento di tipo economico, visto che la nuova base fornisce lavoro e movimenta i consumi della città (gli americani non badano a spese). La ragione, lo sappiamo tutti, è una: l' odio verso gli Stati Uniti. Non è la caserma l' oggetto della manifestazione, è l' intero apparato militare americano in Europa, la politica estera statunitense, il modo di essere americano. Quelle basi che a spese americane ci hanno permesso di vivere in tranquillità per sessant' anni mentre noi mettevamo i soldi che di solito si spendono in difesa in previdenza sociale e servizi ai cittadini sono viste con odio, abitate da forze di occupazione che vogliono fare dell' Europa un continente servo dell' America. E' chiaro che non è così. Quelle truppe ci hanno protetto durante la Guerra Fredda, senza di esse saremmo stati velocemente annessi all' Unione Sovietica. Ora servono per combattere il nuovo nemico dei nostri tempi, il fondamentalismo islamico.
L' Europa, che usa appaltare la propria difesa agli altri per poi coprirli d' insulti, non è in grado nella sua effeminatezza di badare a se stessa ma si pensa abbastanza superiore agli altri per poterli giudicare. Così gli americani sono tutti (a parte Hillary e Barack) dei guerrafondai pronti a sparare, dei bambinoni con i fucili grossi, mentre noi siamo i fini che non hanno bisogno di fare la guerra perchè ormai ci siamo evoluti, con i nostri nemici dialoghiamo e viviamo da adulti. Inutile dire che gli Europei che la pensano così (non sono tutti) sono i veri bambini che si illudono di vivere in un mondo dove la pace è eterna e dalla Seconda Guerra non c' è più bisogno di combattere, che libertà e giustizia sono garantite e bisogna pensare solo ad abbassare l' età pensionabile e sovvenzionare i film d' autore. Chi sfila oggi a Vicenza è il pacifista dei giorni nostri, che non vuole pensare come si manda avanti il mondo, basta che gli americani non sparino. Molti sono in buona fede e credono veramente che in questo modo si faccia un mondo migliore, ma l' idea di pace che hanno è dannosa. Ci sono tante guerre nel mondo, molti uccidono, non importa. L' importante è che non le facciano gli americani. Non ha idee su come affrontare i nostri nemici, lui vuole che le cose restino così, che nessuno si muova, che tutti si vogliano bene senza un motivo. Vuole l' inerzia, l' inazione. A Vicenza oggi si marcia per questo.
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3 commenti:
Purtroppo il mondo è pieno di anime candide che pensano che un fiore o meglio dire la tecnica dello struzzo riuscirà ad estirpare il male dal mondo. C'è stato un "ottimo" esempio dato da Chamberlain primo ministro inglese che ha chiuso gli occhi davanti alle annessioni tedesche e tutti noi sappiamo come sono andate a finire le cose. L'inerzia e il tavoli delle pace non portano a nulla se le persone che combattiamo vogliono l'annientamente del nostro modo di vivere.
I pacifiniti sono sempre in prima fila a protestare contro ogni singolo azione degli Stati Uniti ma al momento nessuno di loro ha protestato contro il genocidio che sta avvenendo tuttura in Sudan da parte del nord (mussulmano) contro il sud (animista e cristiano), solo gli STati Uniti hanno protestato in sede ONU. Non protestano contro la Cina e le sue innumerevoli violazioni dei diritti umani. Pacifisti si ma a senso unico
e se Vicenza fosse anche una giusta aspirazione alla pace senza essere antiamericano,anzi con l'America che contrasta Busch?
Infatti a Vicenza ci sono anche molte persone che sperano in buona fede nella pace ma il loro metodo è sbagliato. Oggi se una delle due parti in guerra (Occidente contro fondamentalismo islamico) rifiutasse di combattere verrebbe annientata dall' altra e la guerra non finirebbe. E' questo il problema, purtroppo bisogna lottare.
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