venerdì, aprile 25, 2008

La lunga fine di al Sadr

Non tutti l' hanno colto, ma da un paio di mesi in Iraq si è arrivati ad un punto mai raggiunto prima. Da quando il capo sciita Moqtad al Sadr è stato attaccato dal presidente sciita Nouri al Maliki, è diventato chiaro che la guerra settaria sunniti - sciiti invocata da molti si è allontanata di un altro passo, un lungo passo. Quando a fine Marzo le truppe governative si sono mosse contro Bassora, intoccabile roccaforte della milizia privata di al Sadr, la sorpresa è stata grande. Primo motivo, il tutto è stato fatto di sorpresa, tanto che anche i comandi statunitensi non avevano dato il loro assenso all' operazione Knight Assault, secondo perchè Nouri al Maliki non si era mai comportato così duramente contro un altro sciita, tantomeno al Sadr che spesso aveva protetto dalle grinfie degli americani. Merita un buon voto per il coraggio ma un 5 per la gestione dell' operazione, il Presidente. Per attaccare si è portato dietro la formazione più giovane dell' esercito iracheno, vecchia non più di un mese, che all' assalto di Bassora ha cominciato a sfaldarsi perdendo pezzi e terreno. Sono state quindi richiamate le migliori brigate del paese, insieme all' appoggio americano e britannico, ed il rallentamento iniziale è stato superato. Le truppe del Mahdi hanno subito ingenti perdite, ritirandosi sempre più verso il centro della città. Nel frattempo cercavano di ribellarsi in tutto il sud ed a Baghdad, ma venivano domate in un paio di giorni. Dopo questo brutto periodo per al Sadr è seguita una serie di trattative, finte tregue, annunci che hanno portato ad un formale cessate il fuoco contro la milizia che il presidente ha trasformato, da una posizione di forza, nell' ordine di colpire tutte le formazioni armate ancora esistenti. Così ora le truppe governative avanzano a Bassora mentre insieme agli americani cominciano, lentamente, a stringere in un cappio Sadr city, quartiere sciita di Baghdad da due milioni di persone, per liberarla una volta di tutte dall' influenza dell' esercito del Mahdi e del suo predicatore ciccione.
Primo commento: da tenere a mente il livello raggiunto dall' esercito iracheno, capace ormai di svolgere operazioni indipendenti contro nemici ben organizzati senza grossi aiuti da parte degli americani. Dopo anni di combattimento alcune formazioni governative hanno accumulato grande esperienza, rendendole molto efficaci.
Da questa situazione esce poi un Moqtad al Sadr rimpicciolito, isolato dagli altri partiti sciiti ( che senza dubbio non lo attaccano solamente per amor di patria ), unito all' Iran in una pericolosa alleanza, patetico quando minaccia il governo mentre è chiaro che sta già facendo tutto il possibile per combatterlo. La sua formazione è divisa tra chi vuole continuare a combattere e quelli che invece vorrebbero smantellare la milizia per salvare la parte politica, che probabilmente alle prossime elezioni sarà bandita. Quello che il Time, a ragione, aveva definito l' uomo più pericoloso d' Iraq adesso non sarà inoffensivo, ma si vede superato da un paese che sta veramente cambiando in meglio.



Grazie come sempre al Long War Journal, capace di informare sull' Iraq come nessun grande giornale o canale sa fare.

martedì, aprile 01, 2008

Meno male

Aggiornamento al mio post precedente: ho appena visto la conferenza di Berlusconi su Rai2 e si è comportato molto bene, meno male. Ho visto il Silvio che mi piace.

Dov' è il Grande Comunicatore?

Dal mio ultimo post sulla campagna elettorale alcune cose sono cambiate, altre no. Eravamo partiti qualche tempo fa con un Veltroni che prometteva, diceva, trattava le cose importanti, mentre Silvio parlava in modo generico, non dei programmi, le cose importanti per gli elettori. Per cui avevo scritto "Rialzati Silvio", contraddetto da questo comportamento. E' passato poco tempo e, quasi avesse letto il mio post (non penso proprio), la campagna del PdL ha virato sui contenuti, su quello che farà al governo, sui fatti insomma. Ed ero felice, perchè finalmente si parlava di cose che interessano a chi andrà a votare. Nel frattempo, i "fuochi d' artificio" di Walter si spegnevano, aumentando anche nei maledetti sondaggi la distanza fra i due partiti. Invece, da qualche tempo, sembriamo ritornati al punto di prima. Considerando il fatto che questa campagna elettorale si sta dimostrando molto più interessante per le inedite composizioni delle parti in gioco che per programmi ed idee, dopo la fiammata del programma, con i gazebo e la possibilità di scegliere i punti più importanti per gli italiani, la spinta del PdL è andata calando in queste ultime settimane, con un conseguente riavvicinamento di WV ( non Volkswagen, Walter Veltroni ) che nella chiusura del 30 Marzo era arrivato addirittura a 6 punti, per quanto possano valere i sondaggi (ricordiamoci i comici exit polls del 2006).
Quello che a mio parere ha determinato questo calo è un problema di comunicazione, soprattutto televisiva. Non so se fosse per la stupida par condicio, per una volontà dei giornalisti di evidenziare dei discorsi di Berlusconi solo qualche punto ed in quelli di Veltroni qualcun altro, o per una effettiva mancanza di capacità da parte del PdL, ma i contenuti che abbiamo sentito di più negli ultimi giorni da quella parte sono stati brogli, par condicio, attacchi al Pd. Per quanto siano battaglie giuste, non è quello che interessa agli elettori, soprattutto agli indecisi. Silvio, dalla posizione di front runner, non dovrebbe nemmeno sparare così forte su Veltroni o di Pietro, ma lasciarli bollire nel loro brodo, altrimenti rischia solamente di far risuonare più forte il loro nome. Per convincere chi non sa ancora cosa votare ci vogliono ancora fatti, programmi, anche promesse. Dalle parti del PdL devono capire che dovendo stare per una legge idiota in circa due minuti al giorno di telegiornale, in quei secondi devono mettere il meglio delle loro proposte, non esporre il peggio degli avversari che già si vede, oppure lamentarsi per dire che un settantenne dev' essere pazzo per ricandidarsi, o piangere perchè si hanno solo due minuti, o continuare a dire che governare sarà difficile, o tutte quelle cose che non interessano a chi poi dovrà votarti. Spero che anche questa volta quello che ho scritto aiuti.



E vi imploro, cancellate quell' orribile inno stile Hugo Chavez: "Presidente siamo con te, meno male che Silvio c' è..."!
http://www.votaberlusconi.it/notizie/arc_12919.htm

fossi un indeciso dopo averlo visto saprei già per chi non votare.


AGGIORNAMENTO: Ieri sera ho visto Silvio alla conferenza stampa di Rai2 ed è stato molto competente ed energico, come piace a noi. Bene.