venerdì, gennaio 12, 2007

La reazione degli iracheni alla nuova strategia americana

Prima di tutto, invito chi legge e chi sa l' inglese a visitare costantemente il blog IRAQ THE MODEL. Tutti gli articoli sono scritti da due blogger di Baghdad e fornisce informazioni che dalle altre fonti ci possiamo sognare, soprattutto i media di casa nostra. Ogni circa quattro giorni c' è un nuovo articolo che aggiorna sulla situazione in Iraq da un punto di vista diverso dal solito e fa capire molto di più delle nostre fonti abituali. Mi ha particolarmente interessato l' ultimo articolo, "Baghdad, between Maliki's plan and Bush's strategy..." in cui il blogger descrive le reazioni al discorso in cui Bush presentava la nuova strategia. A quanto pare la nuova fase è incominciata già da due giorni, dal momento che a quanto scrive Mohammed i combattimenti sono molto più duri del solito e vengono usate armi pesanti come aerei A-10 e elicotteri Apache. Seconda cosa, scrive che la capitale è nella situazione in cui alcuni quartieri fuori controllo sono diventate territorio delle milizie che ne fanno piccoli stati dove anche un appartenente alla loro etnia è in pericolo (questi quartieri sono il bersaglio della nuova strategia).
Veniamo poi a sapere che la mattina dell' 11 molti iracheni hanno acceso la radio alle 5 per sentire parlare Bush. E poi le reazioni: principalmente sembra che moderati, sunniti e sciiti, abbiano espresso un giudizio favorevole; naturalmente gli estremisti di entrambe le parti, colpiti dalla nuova strategia, non sono proprio felici. Da ricordare un dibattito in parlamento tra due sciiti: "L' Iraq non è uno stato americano e Bush deve consultarci prima di mandare truppe.." e la fiera risposta di al-Alusi, parlamentare che per il suo supporto all' America ha perso due figli in un attentato "Abbiamo un primo ministro ed è stato consultato. Tu e quelli come te non siedereste lì se l' America non ci avesse aiutato. Sono qui per proteggere questa democrazia e offrono quello che hanno per aiutarci con il problema della sicurezza, e voi cosa fate? Smettiamola con queste cose, ok? Vogliamo votare su questo? Bene, vediamo se vogliamo tutti votare" e nell' aula arriva il silenzio, non c' è bisogno di votazione. Concludendo, ad opinione di Mohammed la maggioranza ha apprezzato la strategia. Se c' è prima di tutto il supporto degli iracheni ci sono più possibilità di farcela.

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