Quella che è scomparsa pochi giorni fa era una grande donna e una grande giornalista, che diceva quello che pensava con un vigore unico. Ho avuto la possbilità di conoscerla solo dopo l'11 settembre, data prima della quale non sapevo neanche chi fosse. Il suo primo articolo sul Corriere mi colpì fortemente, tanto che mi mangiai il primo libro e i due successivi. Il giudizio si Oriana Fallaci era destinato a dividere su molte cose, ma su molte di più nessuno dovrebbe avere dubbi. Primo: la sua schiettezza. In un mondo tristemente racchiuso dal politically correct, questa donna ha detto senza problemi quel che pensava, senza timore di poter colpire la sensibilità di questo o quall'altro, senza cercare di costringersi nelle mura del conformismo buonista di oggi, senza quel formalismo nella scrittura che spesso rovina i libri italiani. Secondo: ha avuto dignità nella vita e davanti alle disgrazie, inclusa la sua ultima battaglia contro il cancro. Terzo e forse la cosa più importante: ha difeso strenuamente i valori e dei meriti dell' Occidente, in tempi in cui sembra che la nostra civiltà abbia fatto solo cose di cui vergognarsi. Voleva svegliare l'Occidente, chiuso nella sua goduria e nella sua relativa tranquillità, fargli capire che siamo minacciati e da cosa siamo minacciati. Solo per questo bisognerebbe stimarla. Se parliamo poi della sua visione dell' Islam, qui non tutto è condivisibile. L' idea che mi sono fatto è che la Fallaci vedesse in questa religione un credo che pone ogni fedele in obbligo di armarsi e combattere per convertire il resto del mondo e nel popolo che la confessa una massa pronta a metterla in atto. Non penso sia vero, almeno non del tutto. Ha ragione la Fallaci quando spinge a combattere chi ci odia e fermare chi da casa nostra vuole vederci distrutti. Penso però che chi in malafede usa l' Islam per scagliare i fedeli ignoranti contro di noi trovi spesso gente disposto a seguirlo, ma molti di più (meno potenti e meno visibili però, ahimè) non prendono questa religione come un invito alla Jihad e la praticano in modo tranquillo. C'è da sperare che sul mondo musulmano non avesse ragione, altrimenti possiamo direttamente spararci in testa. Lei stessa diceva apertamente nell' ultimo libro che non offriva soluzioni per quello che sta succedendo, non ne vedeva nemmeno. Soluzioni ce ne sono, manca chi è disposto ad applicarle, chi ha le palle, come diceva lei, per farlo. Resta alla storia una grande donna e una grande scrittrice, amata e rispettata da molti, odiata e criticata da altri che non vogliono vedere la verità. Ha cercato di scuoterci, ha scosso tutti, ha fatto ragionare molti, ha convinto qualcuno e forse quando tutto questo finirà ringrazieremo anche lei.
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