lunedì, settembre 11, 2006
11 Settembre
Undici Settembre. Da una data è diventato un nome, un concetto, un muro divisorio fra il ieri e il domani. Non è stato solo una orribile tragedia, è stato il giorno in cui è cominciata la guerra dei nostri tempi. E quando quegli aerei squarciarono le Torri di New York, il Pentagono e un campo in Pennsylvania, tutti sentimmo che molte cose sarebbero cambiate. Qualcuno alzò la testa e capì che bisognava prepararsi a tempi difficili e a grandi battaglie, qualcuno la abbassò, sperando che tutto potesse rimanere relativamente calmo e tranquillo, per poi essere scosso e svegliato bruscamente da altri squarci in altre città del mondo, qualcuno non l'ha mai alzata e ancora si illude che in fondo non stia succedendo niente. Qualcun' altro, poi, l'ha tenuta bassa, ma in mente sua aveva capito cosa stava e sta succedendo e non voleva altro che trarne vantaggio. In cinque anni da quel giorno abbiamo avuto altri attentati, nuove guerre, nuovi nemici, qualche nuovo alleato, tutto in un contesto più grande che non tutti riescono ancora a cogliere. Il denominatore che collega Kabul a Baghdad e a Londra, Madrid, New York, Washington, Bali, Cecenia e chi più ne ha più ne metta è uno solo. E' il nemico contro cui combattiamo, o combattono, a seconda dei punti di vista. Il nemico, diciamolo apertamente, perchè molti sono timidi e ritrosi a dirlo, è l' Islam radicale. L' Islam radicale che abitava comodamente a Kabul, che colpiva a Londra e Madrid, come a Beslan o Bali, è lo stesso che cinque anni fa lanciò i quattro aerei contro l' America. Siamo chiari, se no si rischia di scagliarsi contro chi non c'entra: l' Islam radicale non è tutto l' Islam, è quella parte del popolo islamico che prende il Corano molto più che alla lettera, che rende violenta una religione e poi si proclama purista mentre tutti gli altri sono o infedeli o islamici corrotti. Non si sa quanto sia consistente questa parte del popolo musulmano, c'è chi dice che fra terroristi, fiancheggiatori, supporters e simpatizzanti dell'integralismo si arrivi al 15% del miliardo e qualcosa di musulmani. Potrebbero anche essere molti di più o molti di meno, non si sa, ma si sa che seppur minoranza (piuttosto cospiqua) nel mondo islamico riescono a far sentire la propria voce - e le proprie unghie - molto più del resto di quel miliardo e qualcosa. Si fingono portavoce e guerrieri per l'intero popolo musulmano e così, guidati dal loro odio per l'occidente, il suo popolo, la sua cultura, la sua scienza e le sue religioni cristiane e ebrea, impugnano il Corano e lo usano come un'arma, volendo convincere che quel libro obblighi qualunque buon musulmano a portare la sua religione e il suo sistema di vita in TUTTO il mondo sparando e facendosi esplodere. L' obiettivo di questi lucidi e violenti fanatici è quello di cacciare ogni forma di libertà e progresso dalle loro terre per poi formare sul mondo intero un nuovo impero islamico, il Califfato mondiale, dato che Allah secondo loro vuole questo. Sembra un Signore degli Anelli in chiave Neocon, ma leggete i proclami degli estremisti e capirete. E' molto potente il nostro nemico. Ha mujahideen pronti a morire, milizie armatissime, grandi masse, anche alcuni stati nel suo controllo. Ha una grossa quinta colonna proprio in casa nostra che noi lasciamo indisturbata, anzi a volta aiutiamo per paura di sembrare razzisti. Lo troviamo in forme diverse in posti diversi ed è abile perchè ci conosce molto bene. Ha la capacità di portare a sè molte persone, scaricando sul ricco Occidente la colpa dei loro disagi e della loro povertà, che sono stati invece genuinamente causati dai fallimenti storici dei suoi leaders. E il potente, glorioso e lucente Occidente, faro del progresso umano da migliaia di anni, come risponde a questo tenace, crudele e astuto nemico? Una parte si è mossa. Quella colpita per prima, quella più libera e coraggiosa nel cuore, ha risposto con orgoglio. L' America ha colpito i nostri nemici, a volte sbagliando, a volte dividendosi sui metodi e su questioni importanti, ma è stata sempre risoluta e unita nel sapere di dover rispondere. Anche per conto di chi, sebbene poi colpito, ha preferito tacere e tapparsi le orecchie, fingendo che nulla fosse successo e che tutto poteva restare com'era cinque anni e un giorno fa. Il Vecchio Continente si è dimostrato davvero vecchio e di una vecchiaia poco dignitosa. Piuttosto che colpire anch'esso il nemico ha preferito cercare una via di mezzo, ha rinunciato alla possibilità di togliere di mezzo un'ideologia che non ha niente da invidiare a fascismo e comunismo(da noi è ampiamente accettato) e liberare un miliardo e passa di persone da una loro minoranza che li opprime e che a loro nome vuole farci fuori. Così per la quarta volta in meno di un secolo la nostra salvezza cercano di gestirla gli Stati Uniti, dopo la Prima Guerra mondiale, la Seconda Guerra mondiale e la Guerra Fredda. Si, gli Stati Uniti che furono colpiti cinque anni fa. Resisti America, forse un giorno sapremo difenderci anche noi. Sperando che non sia troppo tardi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
ottima analisi continua e auguri
Posta un commento