giovedì, aprile 19, 2007

Un agile nemico

Quasi duecento morti. Questo è il risultato di una giornata di attentati a Baghdad. I terroristi di al-Qaeda, da buoni vigliacchi, ora preferiscono colpire con autobombe i punti più affollati della città. Cosa vogliono raggiungere? Prima di tutto erodere la fiducia nel piano di sicurezza in atto da due mesi in tutto il paese e specialmente nella capitale, secondo riaccendere i fuochi tra sunniti e sciiti. Allora questo piano di sicurezza è da buttare via, Bush ha fallito, come abbiamo sentito in TV? No.
Semplicemente già da come era stato strutturato, il piano non era fatto per opporsi ad attacchi di questo tipo. Una maggior quantità di truppe è servita a rastrellare la capitale e ripulirla da tutti quei gruppi armati che la popolavano, e questo ha funzionato bene: Baghdad non ha zone franche controllate da milizie locali come prima, o perlomeno ne ha molte meno. Era chiaro tuttavia, e probabilmente i comandi americani lo sapevano già dall' inizio, che sarebbero servite a poco per evitare attentati con autobombe fabbricate nei pericolosi territori fuori dalla capitale e portate in città solo per essere esplose. Per questo le truppe della coalizione stanno colpendo i rifugi dei terroristi nella provincia di Al-Anbar e in quella di Diyala, per stroncare questa attività sanguinosa. E' un lavoro più lungo di quello di Baghdad: parliamo di chilometri quadrati di deserto difficili da controllare. Al-Qaeda si è dimostrata estremamente efficace nell' adattarsi al piano di sicurezza, più efficace delle milizie sciite che sono state colpite più volte, ma ha subito perdite: per un qualche motivo, infatti, i guerriglieri sunniti non Al-Qaeda si sono staccati dai seguaci di Bin Laden e in Al Anbar si è riuscito a mettere le tribù sunnite locali contro i terroristi, fatto a cui sono conseguiti numerosi scontri fra le due parti. Purtroppo dovremo abituarci e soprattutto dovranno farlo gli iracheni, a attacchi simili a quelli visti ieri: nel breve termine è difficile fermarli. Ma da qui a dire che il piano di sicurezza non sta funzionando c' è una lunga strada.

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